lunedì 30 marzo 2020

LE RISORSE DI PROMETEO-step#4








PROMETEO

Prometeo, un titano, fu un aiutante di Zeus nel conquistare l'Olimpo, tanto da averne libero accesso. Inoltre per il suo aiuto gli fu affidato da Zeus il compito di ideare l'uomo.

Prometeo in una leggenda creò l'uomo dal fango a immagine e somiglianza degli dei e lo animò col fuoco, mentre in un altro mito egli impastò la creta bagnandola con l'acqua del Panopeo, mentre Atena lo aiutò soffiando in essi la vita.
Epimeteo, il fratello di Prometeo, diede agli altri essere viventi delle qualità per sopravvivere, quali, ad esempio, la forza e la velocità, ma lasciò gli uomini nudi e senza risorse. 
Prometeo, visti gli uomini senza nessuna difesa, rubò dallo scrigno di Atena l'intelligenza, la memoria e la tecnica per donarle agli uomini, contrariamente al volere di Zeus, che voleva distruggere questi ultimi, ritenendoli ormai troppo pericolosi. Ciò, però non era abbastanza, per cui si ebbe bisogno di Ermes, che, dopo l'ordine di Zeus, trasmise agli uomini la politica, il rispetto e la giustizia per riuscire a fare convivere gli uomini.
 Prometeo durante una cena tra dei e uomini, essendogli stato dato il compito di spartire la carne, divise con l'inganno la carne di bue, mettendo quella  più buona coperta dallo stomaco del bue  in una sacca,, mentre mise le  ossa nascoste col grasso in un'altra, Zeus ingannato dalla vista dello stomaco, che era ritenuto meno gustoso, scelse la sacca delle ossa. Questo pasto sarà ciò che in seguito gli uomini offriranno agli dei come sacrificio per ottenere il loro aiuto.
Una volta scoperto l'inganno Zeus si adirò e tolse la risorsa del fuoco agli uomini, dicendo che potevano mangiare la loro carne cruda. 
Prometeo una volta giunto all'Olimpo grazie all'aiuto di Atena, accese una torcia al carro del Sole e ne staccò una brace ardente, che mise in un gigantesco gambo di finocchio. Spenta la torcia, sgattaiolò via senza che nessuno lo vedesse e ridonò il fuoco al genere umano. 
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Zeus, però, una volta scoperto il tradimento, ordinò a Efesto di creare la donna più bella del mondo per darla in dono al fratello di Prometeo, Epimeteo, che tuttavia la rifiutò, seguendo il  consiglio del fratello di non accettare doni da parte di Zeus. Allora Zeus infuriato fece incatenare Prometeo nudo alla vetta del Caucaso, dove un avvoltoio o un aquila, a seconda del mito, gli divorava il fegato durante il giorno, mentre ogni notte quest'ultimo gli ricresceva della parte che l'uccello gli aveva divorato, senza mettere mai fine al suo dolore. Zeus per difendersi di fronte agli altri dei, disse che Prometeo aveva un intrattenimento amoroso con Atena. 
Il fratello, angosciato per ciò che era accaduto al fratello, sposò la malvagia Pandora, che aprì il vaso che Prometeo aveva affidato a Epimeteo, liberando così le Pene che affliggono l'umanità: la Vecchiaia, la Fatica, la Malattia, la Pazzia, il Vizio e la Passione. L'unico motivo che impedì agli uomini di commettere suicidio fu l'inganno della fallace Speranza che Prometeo aveva messo nel   vaso.


Commento
Secondo Eschilo, Prometeo è il dio amico degli uomini ed il loro benefattore. La scintilla del fuoco, da lui sottratta all’egoismo degli dei, ha infatti acceso una luce in un mondo popolato da esseri confusi e atterriti, che si aggirano «simili a larve di sogni» (v. 448 s.) sulla terra desolata, e ha guidato quegli esseri verso una vita più consona alla dignità degli uomini, ma tuttavia il castigo divino non colpisce l’uomo in modo arbitrario o ostile, ma è la conseguenza di una colpa per cui l’uomo perde il senso della misura macchiandosi di hybris, cioè di superbia. Per cui, secondo Eschilo, la punizione degli dei è giusta e serve affinché l'uomo non compia un atto rovinoso e non si macchi di hybris.
Prometeo fu quindi un dio che diede all'uomo le sue risorse fondamentali, quali la vita e la tecnica e che li amò a tal punto che per dare loro un'altra risorsa come il fuoco, simbolo di progresso per la civiltà, fu disposto a tradire Zeus, nonostante sapesse che sarebbe andato incontro a una grande punizione. Inoltre ci fornì anche se involontariamente il dono della speranza, che è un inganno verso noi stessi e il mondo che ci circonda, ma che ci permette di vedere al futuro in modo positivo anche nei momenti di maggiore sconforto e angoscia. Sopratutto in questi giorni ci accorgiamo di come questa risorsa sia utile per riuscire a pensare positivamente per consentirci di superare questo periodo di grande crisi.



Approfondimento: Prometeo nella letteratura
Prometeo fu richiamato nella letteratura, ad esempio in "Frankenstein or the modem Prometheus" di Mary Shelley del 1818, dove è sviluppato il tema di Prometeo come malfattore e ribelle. Il protagonista si macchia della colpa di ergersi contro Dio nel tentativo di superare i propri limiti, cioè dare vita a una nuova creatura; la punizione del protagonista sarà quella di essere distrutto dalla sua stessa creatura. 
Il tema del "titanismo", nato dalla figura di Prometeo, inteso come rifiuto di un'etica della sottomissione e della fede cieca in nome di un'esigenza di libertà e responsabilità, sarà un tema molto diffuso nel romanticismo. Il titanismo è quindi collegato all'atteggiamento spirituale e materiale della rivolta dell'uomo, che sfida forze a lui superiori (il destino, la volontà divina, le forze naturali, la tirannia) e che continua la sua lotta, anche quando sa che la sconfitta lo attende. Si vede questa figura nel "Prometeo" di Byron e nel "Prometheus" di Goethe, mentre del tutto diversa è la posizione che prende Leopardi in  "La scommessa di Prometeo" in cui raffigura Prometeo come colui che ha creato il genere sommo di imperfezione, l'uomo.









Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo
"I Miti Greci", Robert Graves
https://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo_incatenato_(Eschilo)
https://it.wikipedia.org/wiki/Titanismo
https://www.rivistazetesis.it/Prometeo.htm

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